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ANTROPOLOGIA - Forme di società

 


Nel corso degli ultimi cinquantamila anni si è differenziata sul piano fisico, linguistico e culturale. Quest'ultimo fatto è stato alla base di alcune delle maggiori differenziazioni sul piano dell'aspetto fisico. Ognuno ha dovuto adattarsi a un ambiente particolare, il che voluto ha dire costruire utensili differenti per sfruttare l'ambiente circostante. Al centro di questo processo c'è il lavoro umano: un concentrato di energia fisica e di capacità di manipolare la materia grezza, di costanza nel saper osservare e fare esperienze, di abilità nel costruire e anche di fantasia nell'immaginare soluzioni sempre nuove di fronte a sempre nuovi problemi. Queste sono caratteristiche dei primati in generale ma nelle specie umana sono sviluppate al massimo grado. L'organizzazione del lavoro è quindi alla base delle relazioni umane, e queste relazioni determinano rapporti di forza e di potere, di maggiore o minore ricchezza. Per quasi quattro quinti della sua storia Homo sapiens sapiens ha basato la propria sopravvivenza sulla raccolta di frutti selvatici, sulla caccia e sulla pesca.

 Le società di questo periodo, terminate circa diecimila anni fa con la comparsa dell'agricoltura, sono state definite società acquisitive; esse erano fondate sull'acquisizione di ciò che la natura offre spontaneamente. 

Ancora oggi esistono società acquisitive, esse sono  di piccolissime dimensioni, fortemente ugualitarie e, nel caso dei cacciatori-raccoglitori, molto mobili. Sono conosciuti con il nome 'bande'. In queste società la formazione di nuove coppie è un fatto pubblicamente riconosciuto attraverso atti formali. Si tratta pero di legami che possono essere sciolti in qualunque momento. Esse beneficiano, di fatto, degli stessi diritti (e doveri) degli uomini. In queste società non si hanno, quindi, forme di stratificazione. 

Gli abitanti dell'Europa preistorica, a differenza dei cacciatori-raccoglitori di oggi, cacciavano grandi animali.  La caccia forniva a queste popolazioni la maggior parte del cibo. Le società acquisitive attuali cacciano per lo piu piccole prede che non offrono loro un supporti alimentare.

 Il più famoso tra questi popoli è quello dei Kwakiutl dislocati nell'isola di Vancouver  lungo le coste della Columbia Britannica e nel Canada occidentale. Sono una società composta da nobili, di uomini liberi e di schiavi, fondata su una marcata divisione del lavoro. Per ottenere la supremazia, esse organizzavano grandi feste in cui sfidavano le famiglie rivali.

 Cacciatori-raccoglitori attuali hanno un rapporti di vario tipo con società agricole, pastorali e, soprattutto, con le amministrazione dei Paesi in cui si trova il loro territori. Alcune antropologi ritengono che i cacciatori-raccoglitori di oggi, cosi come certi popoli di pescatori, non potrebbero neppure sopravvivere senza interagire con società fondate su altre forme di adattamento: agricoltura, pastorizia, commercio, industria. Molte delle società acquisitive dei nostri giorni sono inclusi tra i popoli chiamati 'native', 'autoctoni' e 'prime nazioni'.   

La rivoluzione agricola portò con se la comparsa  delle divisioni del lavoro e poi la formazione dei primi centri urbani, l´invenzione della scrittura e del sistema di calcolo, la nascita di religioni amministrate dai sacerdoti e, infine, dei primi Stati e delle società  stratificate sul piano politico ed economico. 

I cacciatori prestorici abitavano per lunghi periodi negli stessi luoghi: non avevano bisogno di inseguire la selvaggina. Essi avevano anche imparato a conservare la carne. Inoltre gli antichi cacciatori e raccoglitori cominciarono a incrociare alcuni esemplari di queste piante. Anche gli animali incominciarono ad essere addomensticati, animali come pecore e capre furono tra i primi animali ad essere addomesticati. Forse l'addomesticamento degli animali fu merito delle donne che, rimanendo all'accampamento piu all'lungo dei cacciatori, potevano prendersi cura deg;i animali, conoscergli e escogitare dei metodi per trarne vantaggi. 

L'addomesticamento delle piante e degli animali finì per cambiare il modo di nutrirsi degli esseri umani e i rapporti sociali.


L'agricoltura rappresenta un salto nel processo dell'adattamento umano e si distingue nettamente dalla caccia e dalla pesca. Essa è un attivita che comporta un investimento lavorativo nel processo di produzioni. Nelle società di agricoltori il lavoro non ha un rendimento immediato bensì differito, cioè spostato nel tempo. Gli agricoltori consumano una parte del prodotto raccolto durante la stagione precedente e tiene una parte di quel raccolto per la semina successiva. Mentre il cacciatore si sposta continuamente, il coltivatore deve aspettare lavorando il frutto del suo lavoro. Essa può basarsi sulla coltivazione di legumi, di cereali e di albero da frutto. Tutte le grandi civiltà del mondo antico si fondarono sull’agricoltura. Fu infatti la comparsa di essa a mettere le basi per società fondate sulla divisione del lavoro, sulle diseguaglianze sociali, sulla schiavitù, sulla proprietà della terra, sullo Stato e sulle religione amministrate da specialisti.

Le società fondate sull’agricoltura sono chiamate società contadine; si definiscono contadine quelle comunità di agricoltori che sono parte di società più ambia, comprendenti anche le società urbane. Il rapporto tra il mondo contadino, fonte della produzione agricola, è quello urbano, sede del potere politico amministrativo e militare, è stato sempre complesso è problematico.

La rivoluzione agricola cambiò radicalmente le abitudini alimentari delle popolazioni umane. Gli esseri umani si abituavano a un’alimentazione fatta per lo più di prodotti provenienti dalla coltivazione di piante addomesticate. Cerali come il grano, il farro, il riso e il mais furono la base dell’alimentazione di una popolazione in rapida crescita. 

Si svilupparono usanze alimentari differenti da gruppo a gruppo, da regione a regione. Ben presto il modo di preparare il cibo divenne un segno di distinzione e di differenze, di confine tra un gruppo un altro. Il cibo divenne un elemento simbolico, usato per sottolineare l’appartenenza e la differenza. 


Oggi si parla, in riferimento alla stessa agricoltura, di agricoltura industriale, con pochissimi lavoranti e molta tecnologia. Tuttavia, nei quattro quinti del pianeta la produzione agricola è ancora basata su metodi tradizionali, i quali si rivelano però sempre meno efficaci di fronte ai bisogni alimentari di una popolazione in continua crescita. Nonostante i piani di sviluppo e l’introduzione di nuove sementì, le società agricole dell’Asia, dell’Africa e del Centro-Sud America sono società economicamente arretrate.  In effetti importante di insufficienza produttiva è il progressivo spostamento della popolazione del pianeta verso la città. L’inurbamento massicciò della popolazione è stato solo una conseguenza della sottoproduttività dell’agricoltura rispetto ai fabbisogni delle popolazioni rurali in continua crescita. → INURBAMENTO: processo attraverso cui i membri di popolazioni di cacciatori raccoglitori ecc che abbandonano il loro modo di vivere per andare nelle città. 

Talvolta a questi spostamenti si aggiungono le migrazioni forzate provocate da disordini, guerre civili e conflitti di vario tipo. 


La pastorizia si fonda sull’allevamento degli animali è molto spesso si affianca all’agricoltura. Essa segnò il passaggio da un’economia di caccia-raccolta a un’economia di produzione. La pastorizia richiede lo spostamento degli animali da un pascolo all’altro, da un territorio ad un altro, a volte anche su grandi distanze. Essa in senso stretto implica che gli animali vengano nutriti con pascolo naturali. 


Oltre i pastori, esistono altre comunità che hanno del nomadismo il loro stile di vita. Come per esempio i Rom e i Sinti, i Kalé e altri. Queste comunità sono talvolta chiamate peripatetiche, cioè in movimento, per distinguerle dai pastori nomadi. Alcuni di questi gruppi con il tempo sono diventati sedentari, mentre altro sono stati assorbiti dalle società agricole e urbane.


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